Negli ultimi anni i nostri portafogli sono stati invasi dalle carte fedeltà di quasi tutti i negozi del globo terracqueo. Perchè? Beh, perchè sono vantaggiose. E anche perchè, salvo eccezioni, sono belle. Rettangoli di plastica colorata e lucida che ci rimandano ad un immaginario di privilegi vip, di esclusività, di offerte dedicate.
Come se non bastasse, sono infinitamente più pratiche dei punti da incollare su tessere che non ne supportano mai il peso e che prendono un deprimente aspetto sgualcito e spiegazzato. Insomma, hanno indubbiamente un sacco di vantaggi.
Eppure vedendo il numero di tessere che ho accumulato negli anni, non ho potuto fare a meno di chiedermi se per caso non avessi un problema. Se per caso – e solo per caso – non mi fossi lasciata prendere un pochino la mano, cadendo nel tranello. Così ci ho riflettuto.
Le carte fedeltà, come suggerisce il nome, hanno lo scopo di fidelizzare il cliente, di fargli preferire un marchio piuttosto che un altro, offrendogli dei vantaggi che lo incentivino a tornare – generalmente punti, sconti progressivi (più spendi qui invece che dai concorrenti, più risparmierai in seguito), o piccoli omaggi.
Al termine dell’elucubrazione, mi sono reso conto di essere sì, fedele, ma a svariati negozi diversi. Ed è a mio avviso il modo migliore per ottenere il massimo dai programmi fedeltà. Certo, è molto importante che i vari negozianti non lo vengano mai a sapere!! Insomma, non dite ad Amazon che lo prediligo quando devo comprare poche cose per volta perché con Prime non pago le spese di spedizione, ma che appena ho i punti in scadenza alla Mondadori mi fiondo a comprare libri e CD lì in modo da usare lo sconto. Non dite al mio supermercato preferito che sì, cerco di comprare il più possibile da loro perchè ogni sei mesi converto i punti in buoni spesa (all’incirca 65-70 euro, tanto per la cronaca), ma che lo tradisco per comprare le capsule del caffè e i rotoli di carta da cucina da un’altra parte, dove sono più convenienti.
Questo spaccato potrebbe confortare gli scettici delle fidelity card (e ce ne sono!) nei loro convincimenti. Per molte persone le carte sono una perdita di tempo, si accumulano inutilmente e non servono a niente.
Nulla di più sbagliato! Le carte fedeltà, se gratuite, sono sempre vantaggiose, anche nei negozi che frequentiamo poco. Possono essere vantaggiose anche quelle a pagamento, ovviamente, ma richiedono una valutazione più attenta e andrebbero esaminate caso per caso a seconda dell’uso che si progetta di farne.
Il trucco per sfruttare al meglio le carte fedeltà, in ogni caso, è averne una buona gestione. Vediamo quali sono i punti cardine di una strategia vincente:
Prima regola: dominare le carte e non esserne dominati. “Lo compro qui anche se è un po’ più caro perchè così ho i punti”, oppure “mi mancano solo 100 punti per lo spremiagrumi/la tostiera/l’abbonamento, comprerò qualcosa in modo da arrivarci” sono i migliori metodi per sprecare di risorse economiche e per compiere acquisti non necessari. Oltretutto significherebbe anche essere completamente caduti nel trappolone degli addetti marketing, che spesso cercano di indurci all’acquisto con specchietti per allodole. Del resto non è che facciano beneficenza, è il loro lavoro! Regali e premi devono sempre venire dopo l’elemento economico. Sempre.
Un po’ di fedeltà. Come dicevamo nel post sulla spesa, bisogna puntare su un cavallo principale – scelto in base a prezzi e comodità, e solo in secondo luogo a seconda della validità della loro politica di fidelizzazione – e cercare di accumulare lì la maggior parte dei nostri acquisti.
Infedeltà controllata. Il punto è che oltre ai negozi che frequentiamo abitualmente e dove facciamo il grosso della spesa, ce ne sono altri che visitiamo solo saltuariamente ma dove comunque qualche acquisto lo facciamo. E anche in questi negozi spesso ci sono offerte riservate ai titolari della carta. Se la fidelity card è gratuita e abbiamo tempo, merita farla anche solo per poter usufruire di quelle promozioni.
Puntare sull’effetto cumulativo. Esistono dei réseaux di carte fedeltà, che hanno il vantaggio di riunire in un’unica tessera le raccolte di vari negozi, e quindi di moltiplicarne esponenzialmente i benefici. Credo che la prima carta di questo genere fosse la carta Nectar, ma io stravedo per il programma Payback che permette di accumulare punti ad ogni acquisto da Carrefour, ad ogni ricarica 3, o su molti shop online come Groupon, Zalando, o Douglas. Causa lontananza geografica dai punti vendita, non sono ancora mai arrivata ad un numero di punti sufficientemente consistente per poter richiedere qualche premio, però ricevo spesso a casa buoni sconto e coupon per i suddetti negozi. (Se volete qualche informazione più precisa il link è: http://www.payback.it/accumula-punti)
Occhio alla privacy: In un’epoca in cui tutto è di dominio pubblico e in cui è sufficiente cercare il nostro indirizzo su Google per trovare una foto di casa nostra, il problema dei dati personali non è più sentito come qualche anno fa. Però si può comunque trovare seccante il continuo martellamento pubblicitario da parte di aziende a cui non abbiamo mai dato consensi espressi ma che magari sono affiliate a quella presso cui abbiamo fatto la tessera. Il mio consiglio è quindi quello di non dare il numero di cellulare se non è obbligatorio, e di pensare ad utilizzare una mail dedicata in modo da non ritrovare le caselle in cui riceviamo posta importante intasate dalle offerte. In compenso rivelate sempre la vostra data di nascita: spesso i negozi inviano piccoli regali o buoni sconti in occasione del vostro compleanno!
Ultimo consiglio: se siete come me e avete un numero consistente di tessere fedeltà, non troverete mai un portafoglio adatto alle vostre esigenze. Ho provato di tutto, negli anni, ma la soluzione più comoda per me è questa
Con 1 euro e 50 raggruppo tutte le carte che non uso quotidianamente e lascio nel portafoglio solo le due o tre che utilizzo di più. Piccola avvertenza però: prima di arrivare alla cassa, cercate di preparare la tessera che vi servirà e di tenerla a portata di mano. A volte, e parlo per esperienza personale, può essere imbarazzante cercare la tessera giusta in mezzo ad altre cento davanti alla cassiera sbalordita e alla fila inferocita!
So che esiste un’applicazione per tenere tutte le proprie carte fedeltà “a portata di clic”, come si suol dire. Si registrano tutte e poi si mostra il cellulare alla cassa.