Il mondo dei Bitcoin, e quello delle crittovalute in generale, è un ambiente relativamente nuovo e poco conosciuto. Questo ha fatto sì che nascessero numerosi siti truffaldini, in grado di attirare migliaia utenti con la falsa promessa di facili guadagni.
Guadagnare Bitcoin è difficile, così come è difficile guadagnare Euro, Dollari e qualsiasi altra valuta. Perderli, però, può essere davvero facile. La maggior parte di truffe online che riguardano il Bitcoin fanno leva principalmente sull’ignoranza di molte persone in merito. Non che sia una colpa: l’argomento “criptovalute” è davvero complesso, nessuno lo conosce a fondo. Con un po’ di buonsenso e di spirito critico, però, evitare di cadere vittima di queste truffe non è impossibile.
Il mining consiste nel determinare quali transazioni inserire in un blocco, da aggiungere poi alla blockchain. Per fare questo, è necessaria tantissima potenza di calcolo, ad oggi fornita da particolari dispositivi detti ASIC miners. Le persone che partecipano a questo processo vengono ripagate attraverso le commissioni sulle transazioni e con nuova moneta che prodotta ogni volta che viene creato un blocco. Nel caso del Bitcoin, attualmente vengono generati 12.5 BTC per ogni nuovo blocco, ogni 40 minuti circa.
I siti di cloud mining permettono di acquistare potenza di calcolo (hashrate), senza dover necessariamente spendere denaro in hardware. Tutto il processo, quindi, viene gestito dagli amministratori di questi siti. In cambio, gli utenti ricevono una parte dei Bitcoin così prodotti.
Nonostante esistano alcuni siti affidabili, la maggior parte di portali attualmente online sono vere e proprie truffe nelle quali i soldi usati per pagare gli utenti provengono solamente dall’acquisto di hashrate da parte di altri utenti. Anche quei pochi siti affidabili, però, sono da evitare.
All’interno della rete Bitcoin, infatti, vi è molta competizione. I guadagni che è possibile ottenere mediante il cloud mining sono davvero bassi e si riducono col tempo, a mano a mano che la difficoltà aumenta e l’hardware diventa obsoleto. Riuscire, quindi, a recuperare l’investimento è molto difficile, se non impossibile.
BTC Doubler e matrici
Questi siti sono un esempio perfetto di schema Ponzi. I doubler sono siti che vi invitano ad inviare una qualsiasi somma di Bitcoin, promettendovi di raddoppiarla in 24 ore (o poco più, dipende). Dal momento che è impossibile creare moneta dal nulla, a parte la ricompensa per la creazione di un blocco, siamo di fronte ad una truffa. I soldi usati, eventualmente, per pagare alcuni utenti, i primi ad essere entrati, possono provenire solamente da quanto pagato dagli altri membri.
Una versione più “raffinata” di questo sistema sono le matrici. A questi siti ci si iscrive generalmente usando il referral link di un’altra persona alla quale va una parte della quota pagata al momento dell’iscrizione. L’unico modo per guadagnare è invitare altre persone ad entrare e pagare la quota di iscrizione.
Sistemi del genere, quindi, smettono di funzionare nel momento in cui cessano di entrare nuovi utenti.
Le fintovalute
Si tratta di un’ottima combinazione di sistemi piramidali con una buona dose di terminologia presa dal mondo delle crittovalute. Come ogni sistema piramidale che si rispetti, non mancano i vari incontri promozionali in giro per il mondo, con testimonianze di persone diventate ricche grazie a questo o quel sistema.
I promotori di queste truffe attirano nuovi utenti promuovendo una fantomatica “nuova crittovaluta che presto verrà rilasciata sul mercato e che potrebbe arrivare a valere migliaia di dollari, come successo per il Bitcoin”. Vi invitano, quindi, a registrarvi e ad acquistare un pacchetto, il cui costo varia da qualche decina a qualche migliaio di dollari, che darà diritto ad un certo numero di monete.
Una volta dentro, poi, anche voi dovrete iniziare ad reclutare quante più persone possibile per guadagnare dai loro acquisti.
Ebbene, queste fintovalute non sono presenti sul mercato e, dunque, non hanno assolutamente alcun valore. Di fatto, vi stanno invitando a comprare qualcosa che non vale assolutamente niente.
Il Bitcoin esiste perché esiste la blockchain, ovvero il database su cui vengono registrate tutte le transazioni. Indovinate un po’? Tutte queste fintovalute non si basano su alcuna blockchain. Ergo, non esiste alcun database che tiene traccia delle transazioni effettuate dagli utenti. Per farla breve, insomma, queste monete non esistono.