La definizione più basilare di un buon business è la capacità di generare più denaro cash di quanto ne abbia bisogno. Un buon manager continua sempre e costantemente a trovare modi di mettere il denaro contante della società per un uso produttivo. Le compagnie o le società che seguano questa definizione, hanno il potenziale di crescere sempre nel lungo periodo, non importa cosa il mercato azionario fa o l’indice di ferimento scende o sale, l’azione comunque vada crescerà sempre di valore.
Iniziamo
La prima cosa da dove iniziare è leggere il documento dei flussi di cassa, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sul cash flow su Dizionarioeconomico.com, nel report della situazione annuale della società, guardiamo se il denaro delle precedenti operazioni è cresciuto costantemente negli ultimi dieci anni. In seguito bisogna analizzare il problema dei guadagno proprietari che sono costituiti dalle entrate nette più ammortamenti e deprezzamenti sottraendo le normali spese in conto capitale. Dobbiamo porci la domanda che se possediamo il 100% del business, quando denaro alla fine dell’anno abbiamo nel nostro portafoglio? Gli earning possono essere la migliore misura che riporta le entrate nette. Per precisare la definizione dei guadagni proprietari, dobbiamo sottrarre alle entrate nette i costi per la concessione dei diritti di opzione, qualsiasi spesa inusuale, straordinaria o non abituale ed infine qualsiasi entrata dai fondi pensione della compagnia.
In termini pratici
Se gli earning proprietari sono cresciuti costantemente di almeno il 6% o 7 % negli ultimi 10 anni la compagnia è uno stabile generatore di denaro e le sue prospettive di crescita sono buone. Successivamente, dobbiamo guardare la struttura del capitale della società, controlliamo la situazione patrimoniale per vedere quanti debiti ha la società, nel lungo termine i debiti dovrebbero essere inferiori al 50 % del capitale. Nelle note della situazione finanziaria è importante capire se i debiti contratti dalla società sono a tasso fisso oppure a tasso variabile, il secondo caso cioè a tasso variabile può avere molta influenza sul debito, infatti se i tassi aumentano potrebbe diventare molto costoso ripianare il debito contratto inizialmente.
Tasso delle obbligazioni societarie
Altro dato molto importante, è vedere nel report annuale il tasso a cui la società paga gli interessi sulle proprie obbligazioni. E’ importante capire se i guadagni della società riescono a coprire gli interessi che la società deve pagare ai propri creditori di obbligazioni, altrimenti significa che la proprietà è schiava dei possessori delle proprie obbligazioni. E’ utile capire anche se la società ha altre strade per pagare i propri debiti.
Non distribuire i dividendi
Alcune volte è meglio che la società non paghi i propri dividendi sulle azioni, questo perché se ad esempio la società sta facendo bene sul mercato rispetto ai suoi competitors, i manager potrebbero decidere di impiegare il proprio denaro cash in metodi più profittevoli. Questo può accadere anche nel caso contrario che forse è anche più capibile, cioè quando la società sta facendo peggio del mercato e il business non è solido e per il bene della società e della struttura finanziaria i manager decido di non distribuire i dividendi agli azionisti.