Una professione molto interessante nonché particolare è quella del doppiatore: interessante perché si tratta di un lavoro ricco di sfumature e che permette una buona crescita professionale ed economica; particolare perché in fondo, per svolgere questo mestiere bisogna essere realmente portati, avere un talento innato ed anche essere capaci a “recitare”, visto che in fondo il ruolo del doppiatore non si discosta poi molto da quello dell’attore. Cambia sicuramente il fatto che mentre l’attore è coinvolto fisicamente in ciò che fa e dal ruolo che interpreta – in lui sono chiare e definite le movenze, le gestualità, le espressioni del viso ed il tono di voce, naturalmente – il doppiatore è tenuto a sviluppare “solo” la parte legata alla voce, alla interpretazione corretta degli stati d’animo che vengono chiaramente espressi attraverso la recitazione.
Anche se può quindi sembrare un lavoro semplice e di facile realizzazione, in realtà non è affatto così: il mestiere del doppiatore si configura infatti come una professione in cui sono proprio il talento, lo spirito di iniziativa, la creatività e la passione che fanno la differenza.
Non a caso esistono ad oggi tantissimi doppiatori, ma non tutti riescono a svolgere questo lavoro ed a ricavarne una vera professione, anche perché essendo questo un mestiere apparentemente facile, molti ritengono di essere perfettamente in grado di svolgerlo senza problemi, dimenticando invece quanto sia importante l’impegno e quanto sia indispensabile aggiornarsi sempre e mantenersi sempre allenati. I guadagni possono essere quindi molto variabili, come indicato in questa guida su Professioniecarriere.com.
Il doppiatore, in sostanza, impara un copione e recita la parte che gli è stata commissionata, e questo in effetti può sembrare un lavoro semplice e senza troppe complicazioni. Ciò che invece spesso sfugge ai più, è che in effetti il lavoro del doppiatore non si ferma affatto qui: a parte l’importanza della recitazione, che è naturalmente una cosa ovvia in questo lavoro, bisogna anche saper sviluppare altre capacità.
Per esempio, bisogna fare attenzione alla tempistica: le battute non possono arrivare in tempi diversi rispetto al movimento delle labbra dell’attore, e questo è effettivamente molto difficile da fare. Bisogna avere molta esperienza, e l’esperienza si ottiene sia con il lavoro sul campo, sia con la formazione specifica nei corsi di formazione e nelle scuole specializzate: può anche capitare di avere bisogno del supporto di un dialoghista perché ti aiuti a sincronizzare le parole di ogni battuta col movimento labiale degli attori doppiati.
Quali sono quindi i passi fondamentali per diventare doppiatori?
Prima di tutto, talento e passione: non si può svolgere bene nessun lavoro se mancano queste prerogative, perciò è bene pensarci ed impegnarsi sul serio. Seconda cosa molto importante: la costanza. Si tratta di un mestiere che va “specializzato” con pazienza, tempo, e senza per forza volere tutto e subito: potrebbero essere necessari degli anni prima di diventare un bravo doppiatore, ma la garanzia di avere una professione importante in mano, e di poter lavorare in prestigiosi film ed insieme a registi di una certa fama è sicuramente impagabile.
Un passo importante può e deve essere quello di frequentare una scuola di recitazione, che aiuti nel concreto ad imparare i trucchi del mestiere: per essere un bravo doppiatore bisogna, infatti, essere prima di tutto un bravo attore.
Le scuole di recitazione sono in effetti tante, ma scegliere quella giusta che faccia al caso proprio non è molto semplice, anche perché molte sono pure le possibilità di venir truffati.
Pertanto, utile può essere una ricerca su Internet delle scuole maggiormente importanti sul suolo italiano: tra queste, ricordiamo la città di Torino con gli Studi Titania, e naturalmente Milano con l’Accademia dello spettacolo.