Sono le nuove opportunità lavorative nate nel settore del design. Si tratta di progettisti, ideatori e disegnatori che lavorano per abbassare l’impatto ambientale di tutto ciò che ci circonda. Lo scopo è realizzare beni durevoli, ma col minimo spreco. Poco male, vero? Questi nuovi professionisti del design verde o eco industrial designer sono ancora poco conosciuti in Italia, mentre in realtà più sensibili, dove l’ecologia è una filosofia di vita, sono molto ricercati. Negli ultimi anni, però, anche in Italia si parla di eco industrial designer, sintomo che i tempi sono cambiati.
Chi è l’eco industrial designer
L’eco industrial designer è un designer specializzato nella progettazione di prodotti in un’ottica eco friendly. A partire dagli accessori per le auto fino ad arrivare a vere e proprie macchine di produzione. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale, non solo in termini di materiali impiegati ma anche di spazio, riciclo e spreco. Gli oggetti disegnati dai nuovi specialisti dell’eco design sono a basso impatto ambientale e rispondono al principio che lo spreco può essere ridotto fin dall’origine. Basta, dunque, a packaging ingombranti. Basta a plastica non riciclabile. Ad oggetti inquinanti. Tutto viene disegnato nell’ottica di un possibile riuso dei materiali una volta che hanno concluso il ciclo di vita. Attraverso queste nuove metodologie di progettazione si rendono i processi più economici e s’inquina di meno. Motivo in più che spinge le aziende a produrre beni eco friendly e a rivolgersi a eco industrial designer per l’ideazione.
Di cosa si occupa un eco industrial designer
L’eco industrial designer progetta prodotti eco friendly a basso impatto ambientale. Controlla l’intero ciclo di vita del bene, trasformando in opportunità economiche la possibilità di riciclare il prodotto una volta esaurita la sua attività. Deve conoscere oltre agli aspetti ambientali legati al suo progetto anche quelli sociali ed etici. Può preferire materiali che non siano stati trattati chimicamente o che siano stati già riciclati in precedenza o prodotti da aziende dove non si sfrutta la manodopera. Insomma, sono tanti gli aspetti che prende in considerazione. Questo ‘disegnatore industriale verde’, come potrebbe essere definito in Italia, si occupa non solo di compiacere l’occhio con un design accattivante e alla moda, ma opera anche in termini di eco sostenibilità, di filosofia green, di basso impatto ambientale. Tutti aspetti che devono coincidere anche con una forte conoscenza sulle norme di sicurezza, dei materiali utilizzati e delle tecniche per ridurre gli sprechi.
Come si diventa eco industrial designer
Non esiste un percorso unico, a volte si arriva a questa professione per vie diverse. È chiaro che trattandosi di design e, soprattutto, design industriale la cosa basilare è il saper disegnare. In più, il designer deve conoscere i principali programmi di grafica industriale. In questa professione sono avvantaggiati i geometri, i periti meccanici, i grafici e i disegnatori. Ma esistono anche specifiche scuole, e la stessa università possiede una facoltà dove è possibile specializzarsi. La laurea è quella in Disegno industriale oppure Architettura o ingegneria. Negli ultimi tempi sono nati anche master in disegno industriale e ambientale.
Sbocchi professionali
L’eco industrial designer lavora come libero professionista o anche alle dipendenze di studi o aziende più grandi. Ci sono infatti realtà produttive molto importanti che hanno al loro interno un intero gruppo di lavoro che si dedica appunto al design industriale verde. Le aziende principalmente interessate a questa figura sono le aziende della moda, sempre pronte a catturare le nuove tendenze; dell’automobile, con la creazione di gadget e accessori eco friendly; aziende che trattano dell’oggettistica per la casa. Di recente anche piccole realtà artigianali si stanno rivolgendo a eco industrial designer per proporre qualcosa di nuovo che possa diventare un must a tutti i livelli.