La sigla IBAN significa International Bank Account Number (Numero di Conto Bancario Internazionale) ed è una sigla che si applica a tutte alle utenze bancarie di tutte le nazioni europee comprese anche la Norvegia, la Svizzera, il Liechtenstein e l’Islanda.
Il codice IBAN è oramai usato per praticamente tutti i pagamenti effettuati all’interno dell’Europa e l’adozione di questo standard sta coinvolgendo anche Nazioni al di fuori di questo continente ad una velocità sempre più in aumento.
Infatti per quanto l’Iban sia stato ideato per far in modo che vi sia un determinato standard per tutti i paesi europei, l’Iban stesso è abbastanza flessibile da poter essere adottato da qualsiasi altro Paese al mondo. Il codice è formato da diversi numeri che identificano il Paese di origine del conto bancario, l’identificazione dell’istituto bancario al quale appartiene quel determinato conto bancario, ed il numero di conto bancario dell’utente specifico. L’IBAN è uno dei dati necessari per inviare un bonifico, argomento relativamente a cui è possibile vedere questa guida sul sito Ilbonificobancario.com.
Inizialmente l’IBAN è stato creato dall’ECBS (European Commettee for Banking Standards) successivamente trasformatosi in EPC (European payment council) con l’obiettivo di semplificare gli scambi economici tra le persone e le aziende in modo tale che non ci fosse difficoltà in queste transazioni, che spesso potevano essere spinose a causa della grande varietà di lingue del nostro continente e dalla vasta quantità di codici che ogni singolo Stato/Banca utilizzava.
L’Iban è poi divenuto obbligatorio dal primo Gennaio 2008 anche per i bonifici nazionali all’interno del nostro Paese.
Ora l’Iban rende l’intera procedura dei pagamenti internazionali più facile e soprattutto più veloce, permettendo che ogni banca riesca a controllare – immediamente alla ricezione dei fondi – se i numeri associati al bonifico sono corretti.
Oltre alla maggiore velocità e semplicità di tutto questo procedimento, dal punto di vista dell’utente è sicuramente un’ottima invenzione, dato che l’utente non pagherà (regola valida per buona parte degli istituti bancari) ora tasse dovute ad un eventuale errore nell’invio del bonifico, in quanto per la banca verrà considerato come transazione nulla in caso di errore di battitura da qualsiasi delle parti coinvolte nella transazione economica.
La banca assegna un codice IBAN ad ognuno dei nostri conti. Normalmente l’utente non può da solo calcolare un codice Iban, dato che ogni singola banca ha metodi diversi di creazione di quella parte del codice che riguarda il singolo conto bancario in sè.
Da quanti numeri è composto l’IBAN?
Per l’Italia il codice IBAN è composto da 27 caratteri.
Risulta eessere tuttavia in parte ancora diffuso (se non in alcuni casi obbligatorio, perchè richiesto dalla banca) l’uso di BIC (anche chiamato SWIFT code)