Le strade percorse dalle candidature per la conquista di un posto di lavoro seguono percorsi molto diversi in base alla tipologia e alla dimensione dell’azienda per cui ci si propone, al ruolo da ricoprire, alla rete di conoscenze personali maturate e al “peso” delle competenze e delle esperienze maturate nella propria carriera formativa e lavorativa.
Nella guida di oggi cercheremo di comprendere quali sono i canali più utilizzati dalle aziende per proporre nuovi posti di lavoro e, dunque, quali quelli più efficaci per chi un lavoro lo cerca.
Secondo i dati della ricerca Excelsior promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane un primo importante fattore è la dimensione aziendale: le imprese con più di 50 dipendenti privilegiano strumenti più standardizzati di selezione del personale quali la pubblicazione delle offerte e la raccolta di CV sul portale aziendale e sui principali siti di recruiting, unitamente alle società di selezione del personale e alle agenzie interinali. A conferma di quanto detto, emerge che nelle realtà con più di 500 dipendenti la conoscenza diretta conta solo nel 10,2% dei casi.
Le aziende più piccole, invece, sembrano prediligere canali più informali quali le conoscenze dirette o indirette dei candidati (66% dei casi).
In generale la classifica delle strategie di selezione del personale, dalla più utilizzata alla meno gettonata è la seguente
Conoscenza diretta, segnalazione conoscenti e fornitori (61,1%)
Banche dati interne aziendali (24,6%)
Società di lavoro interinale, società di selezione, associazioni di categoria, Internet (5,7%)
Centri per l’impiego (2,9%)
Quotidiani e stampa specializzata (2,3%)
La rete di relazioni personali, secondo questi dati è, dunque, il canale più usato per le assunzioni: 6 aziende su 10 si affidano alle segnalazioni che arrivano da conoscenti e fornitori o alla conoscenza diretta dei candidati. Tale fenomeno è in crescita, in quanto, se nel 2009 le imprese che privilegiavano questi canali erano il 49,7%, nel 2011 la percentuale ammonta al 61,1%. Tale tendenza si può spiegare con la crisi economica che porta le aziende a “muoversi con prudenza” nel processo di selezione e a confidare sulla rete di conoscenze personali perché ritenuta più affidabile e fonte di maggiore sicurezza. Nonostante ciò, le apposite sezioni dei siti aziendali che fungono da banche dati per raccogliere le candidature, si rivelano strumenti sempre più utili e standardizzati: anche se le imprese che di fatto li utilizzano sono solo 2 su 10, la rilevanza di questo canale è passata dal 21,5% del 2009 al 24,6% del 2010.
Come emerge, inoltre, dalla tabella sottostante, non ci sono differenze tra Nord e Sud Italia.