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Luca Lingua

Blog di Luca Lingua

Migliori Strumenti per Trovare Lavoro

Le strade percorse dalle candidature per la conquista di un posto di lavoro seguono percorsi molto diversi in base alla tipologia e alla dimensione dell’azienda per cui ci si propone, al ruolo da ricoprire, alla rete di conoscenze personali maturate e al “peso” delle competenze e delle esperienze maturate nella propria carriera formativa e lavorativa.

Nella guida di oggi cercheremo di comprendere quali sono i canali più utilizzati dalle aziende per proporre nuovi posti di lavoro e, dunque, quali quelli più efficaci per chi un lavoro lo cerca.

Secondo i dati della ricerca Excelsior promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane un primo importante fattore è la dimensione aziendale: le imprese con più di 50 dipendenti privilegiano strumenti più standardizzati di selezione del personale quali la pubblicazione delle offerte e la raccolta di CV sul portale aziendale e sui principali siti di recruiting, unitamente alle società di selezione del personale e alle agenzie interinali. A conferma di quanto detto, emerge che nelle realtà con più di 500 dipendenti la conoscenza diretta conta solo nel 10,2% dei casi.

Le aziende più piccole, invece, sembrano prediligere canali più informali quali le conoscenze dirette o indirette dei candidati (66% dei casi).
In generale la classifica delle strategie di selezione del personale, dalla più utilizzata alla meno gettonata è la seguente
Conoscenza diretta, segnalazione conoscenti e fornitori (61,1%)
Banche dati interne aziendali (24,6%)
Società di lavoro interinale, società di selezione, associazioni di categoria, Internet (5,7%)
Centri per l’impiego (2,9%)
Quotidiani e stampa specializzata (2,3%)

La rete di relazioni personali, secondo questi dati è, dunque, il canale più usato per le assunzioni: 6 aziende su 10 si affidano alle segnalazioni che arrivano da conoscenti e fornitori o alla conoscenza diretta dei candidati. Tale fenomeno è in crescita, in quanto, se nel 2009 le imprese che privilegiavano questi canali erano il 49,7%, nel 2011 la percentuale ammonta al 61,1%. Tale tendenza si può spiegare con la crisi economica che porta le aziende a “muoversi con prudenza” nel processo di selezione e a confidare sulla rete di conoscenze personali perché ritenuta più affidabile e fonte di maggiore sicurezza. Nonostante ciò, le apposite sezioni dei siti aziendali che fungono da banche dati per raccogliere le candidature, si rivelano strumenti sempre più utili e standardizzati: anche se le imprese che di fatto li utilizzano sono solo 2 su 10, la rilevanza di questo canale è passata dal 21,5% del 2009 al 24,6% del 2010.
Come emerge, inoltre, dalla tabella sottostante, non ci sono differenze tra Nord e Sud Italia.

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